
Lo sapevi che esistono vari tipi di intelligenza? Ebbene si! Anche se il nostro sistema scolastico ci abitua ad un metodo di valutazione che prende in considerazione solo l’intelligenza logico-matematica in realtà esistono svariate sfaccettature.
Introduzione
Spesso quando si parla di intelligenza non si pensa che possano esisterne vari tipi, anzi l’immagine collettiva porta a pensare come la persona intelligente sia colei che ha notevoli doti in campo logico – matematico, questo semplice articolo vuole evidenziare come il concetto di intelligenza non sia di così facile ed immediata definizione e misurazione, essendo composta da varie componenti presenti e sviluppate in percentuali diverse in ognuno di noi.
Definizione di intelligenza
Prima di vedere i vari tipi di intelligenza dobbiamo innanzitutto a vedere qual’è la sua definizione anche se per quanto riguarda questo argomento fare ciò è impresa a dir poco ardua, dato che non esiste una definizione assoluta di intelligenza, per cui ne riporterò qui di seguito tre :
1) Intelligenza è la facoltà di intendere; l’atto e il modo di intendere
2) La parola Intelligenza deriva dal latino intelligĕre, “capire”; la parola latina deriverebbe a sua volta dalla contrazione dell’avverbio intus (secondo alcuni), o inter (secondo altri), e del verbo legĕre, significando dunque “leggere-dentro”, ovvero “leggere oltre la superficie”, comprendere davvero, comprendere le reali intenzioni, oppure “leggere-tra”, suggerendo quindi la capacità di “leggere tra le righe”, di collegare elementi precedentemente separati, di stabilire delle correlazioni tra elementi.
3) in senso psicologico generale, si intende quel processo mentale che permette di acquisire nuove idee e capacità che consentono di elaborare concetti e i dati dell’esperienza per risolvere in modo efficace diversi tipi di problemi. […]La psicologia ingenua vede l’intelligenza come un insieme di capacità: essenzialmente la capacità di risolvere problemi (intesa come capacità di ragionare utilizzando processi logici, stabilire connessioni, essere flessibili),capacità verbale (saper parlare in maniera chiara, possedere un buon vocabolario) unite a una buona competenza sociale (accettare gli altri, ammettere i propri errori, possedere una buona empatia).
Da ciò possiamo vedere come l’intelligenza sia un argomento “caldo”; in psicologia intelligenza è anche intesa come la capacità di adattarsi ai cambiamenti, dove la persona intelligente è colei che riesce in questa azione nel modo più veloce e originale.
Misurazione intelligenza
Insieme alla definizione la misurazione dell’intelligenza rappresenta un altro problema: a oggi questa viene eseguita tramite la valutazione del Q.I., questo test però è però troppo ristretto perché tiene conto solo di due tipi di intelligenza: la logico-matematica e la linguistica tagliando fuori tutti gli altri tipi. Si vedrà come sono riconosciute ufficialmente altri sette tipi di intelligenza più altre due di recente scoperta. Vi sono numerosi test gratuiti per calcolare il proprio Q.I. anche su internet, ne viene riportato qui di seguito uno:
http://www.nienteansia.it/test/test-intelligenza.html
Tipi di intelligenza
Lo psicologo americano Howard Gardner, professore presso la Hardward University, ha condotto vari studi e ricerche empiriche su soggetti affetti da lesioni neuropsicologiche, ed è arrivato a catalogare dapprima sette, e dagli anni 90’ in poi addirittura nove tipi di intelligenza diverse, le quali sono collocate e collegate all’interno del nostro cervello.
- Intelligenza logico-matematica
- Intelligenza linguistica
- Intelligenza musicale
- Intelligenza corporea
- Intelligenza astratta o spaziale
- Intelligenza intrapersonale
- Intelligenza interpersonale
- Intelligenza ambientale o naturalistica
- Intelligenza spirituale o esistenziale
1 – Intelligenza logico matematica :
E’ la capacità di associare, dissociare informazioni in modo verticale, orizzontale, trasversale; è il primo tipo di intelligenza che è stata misurata ed è la capacità prevalentemente rilevata nel test del Q.I.; coinvolge sia l’emisfero sinistro, capace di ricordare i simboli matematici, che l’emisfero destro, deputato all’elaborazione dei concetti. Riguarda il ragionamento deduttivo, le schematizzazioni e le sequenze logiche; tipica di matematici e scienziati.
2 – Intelligenza linguistica
Facilita l’apprendimento delle lingue; è legata alla capacità di saper utilizzare un lessico vario ed efficace, chi la possiede e l’ha allenata ha una capacità di riflettere e differenziare il linguaggio in base alla situazione. Tipica di scrittori e linguisti.
3 – Intelligenza musicale
Abilità nel tradurre suoni e rumori in qualcosa di rappresentabile, saper riconoscere altezze, timbri e ritmi di note e rumori; normalmente è localizzata nell’emisfero destro, ma le persone con cultura musicale utilizzano l’emisfero sinistro per elaborare la melodia; è responsabile anche del cosiddetto “orecchio musicale”; permette a chi la possiede di riuscire ad esempio a comporre musica o a modulare la propria voce cantando. Tipica di musicisti, compositori e cantanti.
4 – Intelligenza corporea o cinestesica
Non tutti la possiedono, permette l’esecuzione e la coordinazione di movimenti più o meno complessi dal punto di vista coordinativo, chi la possiede ha una notevole padronanza del proprio corpo; non riguarda solo la realizzazione di movimenti ginnici ma anche la capacità di saper usare le mani, gli utensili. Coinvolge talamo, cervelletto, gangli fondamentali e altri punti del nostro cervello. Tipica di ginnasti e sportivi.
5 – Intelligenza astratta o spaziale
Permette il riconoscimento di forme e oggetti nello spazio; è inoltre il saper trasformare emozioni, sogni, sentimenti e quant’altro in modo orizzontale ( bidimensionale ) o verticale (tridimensionale). Determina il senso dell’orientamento e la bravura in settori come la pittura e la scultura.
6 – Intelligenza intrapersonale
Molto sviluppata in oriente, raffigura il saper leggersi nel profondo, l’essere in grado di elaborare il passato e pianificare il futuro; riguarda la comprensione della propria individualità e il saperla inserire all’interno della società per poter ottenere risultati migliori.
7 – Intelligenza interpersonale
Attitudine degli individui a rapportarsi con il prossimo tramite mediazione, leadership e comunicazione cercando di creare empatia; coinvolge tutto il cervello ma prevalentemente i lobi frontali. Tipica dei grandi oratori, dei politici e degli psicologi.
8 – Intelligenza ambientale o naturalista
Saper dialogare con l’ambiente; rapportarsi con la natura utilizzando i suoi strumenti a nostro favore; riguarda anche il saper riconoscere determinati oggetti naturali e avere la competenza di classificarli e cogliere le relazione tra di essi. Alcuni esempi possono essere biologi, astrologi, medici o anche alcune tribù aborigene che vivono ancora in uno stato “primitivo”.
9 – Intelligenza spirituale o esistenziale
Bisogno innato dell’individuo di rapportarsi, dialogare e comunicare con qualcosa di “oltre”; predisposizione a riflettere su grandi temi di speculazione teoretica, come la nascita dell’universo e la coscienza umana; non è del tutto dimostrata e sarebbe tipica di filosofi , religiosi e in parte dei fisici.
Le intelligenze spaziali, interpersonali e intrapersonali sono legate in un certo modo all’intelligenza emotiva; tutte le intelligenze menzionate prima non sono un qualcosa di “statico” e classificabile all’interno del cervello secondo comparti ordinati ma sono un insieme dinamico e in continuo movimento, ed ogni raggruppamento può essere sviluppato ed allenato in maniera più o meno efficace; ecco perché la misurazione del Q.I. è troppo limitante per determinare l’intelligenza di una persona. Questo tipo di approccio multi-intellettivo smentisce un dogma comune secondo il quale una persona eccelsa in musica e non altrettanto in matematica non sia intelligente, basti pensare agli individui autistici, considerati dal pensiero collettivo i più intelligenti perché dotati di un Q.I. elevatissimo, quindi di un intelligenza logico – matematica molto sviluppata, ma che in realtà non sanno provvedere in modo autonomo ai loro bisogni di base. Va aggiunto poi come ogni gruppo contenga al suo interno svariati sottogruppi che rendono la classificazione delle intelligenze, secondo lo stesso Gardner, un compito troppo arduo e complesso.
Altri tipi di test
Oltre al classico test del quoziente intellettivo vi sono altri tipi di controlli per verificare che tipo di intelligenza prevale in percentuale nella personalità di un individuo, viene riportato qui di seguito un link interessante dove dopo aver risposto alle domande si potranno conoscere le percentuali che compongono il nostro essere, per provare il test clicca QUI.
Un modo differente di imparare?
Dato che ognuno di noi è una persona unica ed irripetibile, le percentuali di intelligenza sviluppate saranno diverse l’una con le altre, ma allora perché nel programma scolastico i metodi di insegnamento sono solo quelli classici, dove chi ha una spiccata intelligenza logico – matematica e linguistica è avvantaggiato mentre chi è più propenso alla musica o alla pittura è sfavorito? Questo sicuramente per una tradizione culturale e per ragioni di tempo/organizzazione, dato che potrebbe risultare quantomeno difficile differenziare l’apprendimento da persona a persona ( anche se ciò sarebbe la cosa migliore ); a questo proposito è interessante il libro di Piergiorgio Odifreddi : “ c’è spazio per tutti “ ,un testo dove viene spiegato come lo sviluppo delle intelligenze ha anch’esso un decorso cronologico e l’intelligenza logico – matematica non è completamente sviluppata nel periodo delle elementari/medie; l’autore trova degli escamotage per ovviare questo problema riuscendo a far apprendere la matematica ( materia funesta ) anche agli alunni che trovano più difficoltà tramite l’utilizzo dell’intelligenza spaziale, che a differenza della logico – matematica è la più sviluppata nel bambino, proponendo un libro dove l’apprendimento, principalmente all’inizio geometrico, viene basato quasi esclusivamente su delle figure, diagrammi, figure geometriche o immagini derivate dalla natura o dall’arte.

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Bellissimo articolo Matteo, effettivamente l’intelligenza è la concezione profonda della comprensione oltre la superficialità, al di là della materialità della realtà nella quale viviamo ed è una cosa non presente in tutti; filosoficamente sembra che ciò sia dovuto alla profondità della natura dell’essere, infatti giustamente come ogni individuo è unico ed irripetibile, non solo geneticamente ma anche sotto il profilo del pensiero, nello stesso modo alcuni nascono con delle potenzialità, portati per qualcosa di particolare, ecco perchè, secondo il mio punto di vista, la scuola e l’insegnamento classico delle scuole andrebbe rivisto, per comprendere meglio le potenzialità individuali per le quali si è nati, al fine di ottenere nell’arco della propria crescita personale attraverso l’istruzione, dei veri e propri “geni”, ognuno nel suo campo; piuttosto che avere un popolo di mediocri con una conoscenza informativa media ed uguale per tutti, meglio avere un popolo di geni portati ed istruiti sulle potenzialità per le quali sono nati, l’umanità ne avrebbe da guadagnare in tutti i campi con impennate di vera e propria evoluzione umana e la società tutta ne guadagnerebbe in crescita esponenziale a tutti i livelli della conoscenza stessa.
Grazie ancora per i tuoi articoli importanti e che aprono la mente 😉
Con stima,
Ricky.
“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido” Albert Einstein
Esattamente, come il pesce deve comprendere la natura della sua potenzialità, così ogni individuo umano non deve sprecare la sua esistenza a cercare d’essere e fare quello per cui non è portato, bensì comprendere nella profondità del suo essere per cosa è nato e quali sono le sue doti naturali, le sue vere potenzialità.
Purtroppo c’è da dire che come è strutturata la nostra società, dalla scuola al mondo del lavoro, per “sopravvivere” ai debiti che impone l’esistenza, la maggior parte degli esseri umani sprecano le proprie potenzialità e le proprie capacità, adattandosi ad una vita mediocre per poter appunto “sopravvivere”, tirare avanti, ben pochi fanno un lavoro che gli piace veramente e per cui sono nati; coloro che sono riusciti a farlo sono una piccolissima percentuale e si differenziano dagli altri in quanto, di sicuro, vivono una vita più felice e serena ed il nostro caro Matteo, ha saputo riconoscere qual’era la sua vera natura e con grande coraggio, ha saputo lasciare tutto per intraprendere la via per cui è nato, con grande passione e grande entusiasmo e le sue potenzialità rendono evidente che è nato per questo ed ha tutta la mia ammirazione.
Ricky