Ansia da prestazione

L’ansia è una componente che purtroppo/per fortuna fa parte della nostra vita, e se in alcune situazioni ci può paralizzare in altre è molto positivo il fatto che sia presente.

Per un personal trainer, un allenatore o uno sportivo è fondamentale conoscerla in maniera da saperla gestire al meglio.

Questo è un argomento inoltre molto vasto e difficile da trattare, proverò a darvi alcuni spunti di riflessione, buona lettura!

 

Definizione di ansia

L’ansia è uno stato caratterizzato da Finchè-cè-vita-cè-ansia (1)una sensazione di Paura non connessa ad alcuno stimolo specifico. Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un conflitto interiore. I segni somatici sono un’iperattività del sistema nervoso autonomo

L’ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche.

 

Ansia e sfide della vita

L’ansia è un sentimento ricorrente che viene a manifestarsi in vari momenti della vita e non si presenta in maniera uguale da persona a persona ma è molto soggettiva in base alla situazione, alcune situazioni che possono portare ad ansia sono la nascita di un figlio, la competizione, l’intimità sessuale, lo stress pre-esami, la disoccupazione.

Patologie

L’ansia può degenerare creando problemi fisici alla persona, come attacchi ossessivi compulsivi per donare sicurezza, tachicardia, asma, attacchi di panico o depressione.

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Sindromi specifiche da sport

Nikefobia :

dal greco nike, vittoria; è la cosiddetta paura di perdere, o, in alcuni casi, di vincere, di andare oltre i propri limiti; molti sono gli sportivi che ne soffrono e che ne hanno sofferto: da Federica  Pellegrini a Flavia Pennetta, passando anche per Casey Stoner.

Sindrome del campione:

raffigura la paura dell’insuccesso, colpisce atleti che si sentono “costretti” a vincere sempre; caratterizzata da comportamenti devianti, egocentrismo, eccessiva ricerca di lodi e rassicurazioni, doping, atteggiamenti paranoici, senso grandioso di importanza ( tutto gli è dovuto ), bassa tolleranza alle frustrazioni.

Ansia preagonistica:

sintomi di ansia che colpiscono lo sportivo nell’immediato pre-gara, precludendo la sua concentrazione e creando uno ostacolo alla prestazione ottimale e alla vittoria.

Depressione da successo :

depressione scaturita in seguito ad eventi positivi.

Burn out sportivo:

nel gergo sportivo indica quando un atleta dopo anni di successi si brucia, si esaurisce, non ha più nulla da dare a livello agonistico

Doping:

ricerca di aiuti esterni da parte dello sportivo per aumentare la propria prestazione.

 

Sindromi aspecifiche da sport

Disturbi dell’umore:

è una  vasta classe di patologie e sintomi che consistono in alterazioni o anomalie del tono dell’umore dell’individuo.

Disturbi d’ansia:

è caratterizzato da una ansia durevole che non è concentrata su un particolare oggetto o situazione. In altre parole è aspecifica o fluttuante. Le persone che hanno questo disturbo si sentono di temere qualcosa ma sono incapaci di esprimere specificatamente di che paura si tratti.

Disturbi

Alimentari:     tutte quelle problematiche, di pertinenza principalmente psichiatrica, che concernono il rapporto tra gli individui e il cibo, dall’anoressia alla bulimia all’obesità.

Disturbi della personalità:

tratti di personalità  disadattivi in modo pervasivo, inflessibile e permanente, e causano una condizione di disagio soggettivo clinicamente significativa.

 

Ansia buona e ansia cattiva

 

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Il modello della “U”rovesciata (Yerkes & Dodson, 1908)

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Modelli di Martens (zona di “Energia Ottimale”, 1987) e a quello di Hanin (IZOF zona di Funzionamento Ottimale Individuale”,1989)

Da questi modelli, dove abbiamo in ascissa e ordinata lo stato di attivazione ( ansia ) e la performance sportiva, possiamo denotare come minimi livelli di attivazione portano a prestazioni sportive di poca qualità, stesso risultato se abbiamo un eccessivo stato d’ansia; si legge quindi come la gara ottimale, l’ottima prestazione sia compresa nella “ZONA DI ENERGIA OTTIMALE”, dove l’atleta possiede uno stato ansiogeno medio-alto ma non eccessivamente elevato riuscendo così a controllarlo a suo favore; prima di questa zona l’atleta sviluppa poca motivazione, poco interesse alla prestazione, probabilmente a causa dell’elevata facilità, mentre se oltrepassiamo questa porzione l’ansia può degenerare in paura o nelle patologie viste precedentemente.

Pensiero positivo e preparazione mentale

Solo ascoltando il proprio corpo, allenandolo insieme alla mente e utilizzando un atteggiamento positivo si possono raggiungere traguardi difficili ed ardui.

Training propiocettivo

E’ un allenamento votato al rilassamento tramite auto-ispezione e auto-percezione, l’individuo impara a sentire il proprio corpo in modo da acquisire più controllo nei movimenti. Si vanno ad effettuare tecniche respiratorie utilizzando il diaframma in modo da diminuire la frequenza cardiaca, si utilizzano metafore di pesantezza e di calore, si immaginano le situazioni corporee in relazione a determinati movimenti; migliora la concentrazione. Ottimo per la gestione dell’ansia e del pre-gara.

Tipi di rilassamento

Training Autogeno di Schultz

Rilassamento progressivo di Jacobson

Tecniche Yoga e Zen

 

Matteo Chirico

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