Come la preparazione mentale può innescare il Flow

Che cos’è il flow


“Mentre correvo ebbi la sensazione che fosse il momento migliore della mia vita. Non provavo dolore, solo una gran coordinazione di movimenti e volontà. Il mondo sembrava fermo, immobile, come se non esistesse. Sentivo la pista che scorreva sotto i miei piedi. Ero completamente distaccato da tutto”
(Bannister, 1954)

Così Roger Bannister, mezzofondista britannico, noto per essere stato il primo atleta ad aver corso il miglio al di sotto dei quattro minuti, descrisse la sua corsa. Quello che Bannister provò durante la sua performance, fu quello che al giorno d’oggi riconosciamo come Flow. Come lui, moltissimi atleti, a qualsiasi livello, hanno dichiarato di aver provato una sensazione strana, quasi mistica, nel quale si sentivano al massimo del loro potenzialità e che, successivamente, avrebbero costantemente ricercato nelle prestazioni successive.
Questo termine, Flow, viene introdotto in ambito sportivo nel 1999 da Mihaly Csikszentmihalyi, dopo vent’anni di ricerca incentrata sull’esperienza ottimale secondo la
quale, l’individuo si sente completamente immersa in ciò che sta facendo; prova un totale coinvolgimento che lo porta a perdere la coscienza di sé trovandosi in una percezione di totale equilibrio tra le sue le difficoltà del compito e le sue abilità personali.

“Spesso assaporiamo un senso di trascendenza, come se i confini del sé si fossero
improvvisamente espansi. Il marinaio si percepisce un tutt’uno con ill vento, la barca e il
mare. Il cantante avverte una sensazione di armonia universale. In quei momenti la consapevolezza del tempo scompare, le ore sembrano volar via senza che ce ne si accorga. Questo stato di coscienza è ciò che di più vicino alla felicità possiamo immaginare.
Questo è il flow.”
(Csikszentmihalyi, 1975)

LE 9 DIMENSIONI DEL FLOW

Questo “stato di grazia” viene universalmente caratterizzato da nove dimensioni che, a
seconda della loro attivazione, possono aumentare o diminuire le possibilità, di entrare in Flow dell’individuo. Lo psicologo dello sport è l’unico professionista che, attraverso tecniche di mental training, permette all’atleta di lavorare su se stesso e sulle proprie abilità mentali, in modo tale da aumentare significativamente la predisposizione al Flow durante l’attività sportiva.

Vediamo innanzitutto quali sono queste nove dimensioni e, a mano a mano, cercheremo di capire quali strumenti può utilizzare un preparatore mentale per creare un percorso ad hoc per ogni singolo atleta (Ortensi, 2015) permettendogli così di potenziare le sue abilità personali ed eventualmente colmare le lacune che non gli consentono di esprimere al massimo le sue capacità.

1 – Percezione di equilibrio tra sfide e abilità

La percezione che ha il soggetto di essere in perfetto equilibrio tra le proprie competenze e ciò che il compito richiede. Se non percepissimo questo equilibrio si potrebbero verificare altre 3 condizioni:

  • Andremo in ansia, nel momento in cui non ci sentiamo abbastanza bravi rispetto all’attività che stiamo facendo;
  • Ci annoieremo, ci sentiamo troppo bravi e l’attività non è abbastanza stimolante per noi;
  • Saremo apatici, se non ci sentiamo bravi e, in più, ciò che facciamo non è abbastanza interessante.

Lo stato di Flow si verifica quando ci sentiamo bravi ed il compito che stiamo per affrontare ci stimola a fare ancora meglio.

Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Potenziamento di autoefficacia e sicurezza personale;
  • Valorizzazione dei punti di forza
  • Stesura del Performance Profile

2 – Unione tra azione e coscienza

Totale coinvolgimento con l’attività in corso tale da svolgersi automaticamente e spontaneamente. L’azione si svolge in modo fluido, senza intoppi; l’atleta è talmente consapevole che si lascia andare al flusso del gioco, senza opporre resistenza.
Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Tecniche di Visualizzazione (Imagery)

3 – Mete chiare

L’atleta ha chiari i suoi obiettivi, questi sono coerenti con ciò che sta facendo, raggiungibili ed orientati alla prestazione.
Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Pianificazione degli obiettivi (Goal Setting)

4 – Feedback esplicito ed immediato

L’atleta in stato di Flow è in grado di percepire immediatamente i feedback esterni in maniera chiara e positiva. Egli non ha bisogno di pensare al giudizio altrui, non gli interessa, perché è pienamente consapevole dell’eccellenza della sua performance. Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Comunicazione efficace
  • Propriocezione
  • Analisi Video
  • Stesura di report ed analisi statistiche

5 – Concentrazione sul compito

Completa focalizzazione dell’atleta sul compito. Non ha bisogno di pensare a cosa potrebbe succedere dopo, se vincerà o perderà; l’unica cosa che gli interessa è il “qui ed ora”. Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Tecniche di concentrazione
  • Self-Talk
  • Routine di preparazione e reazione all’errore

6 – Senso di controllo

L’atleta si sente pienamente in controllo del suo corpo e dei movimenti che sta compiendo. Si sente talmente padrone di se stesso che non ha più paura di perdere il controllo perché…andrà tutto bene. Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Allenamento ideomotorio

7 – Perdita della coscienza di sé

L’atleta si fonde con l’attività, tanto da sentirsi in completa armonia con l’azione che sta facendo, con gli attrezzi che sta utilizzando e con l’ambiente circostante. Questa condizione è talmente profonda da far emergere un senso di “oblio del sé” nel quale il soggetto perde completamente il senso di auto-osservazione. Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Tecniche di gestione delle emozioni
  • Rilassamento

8 – Destrutturazione del tempo

Durante la sua attività, l’atleta ha una sensazione alterata del tempo. Potrebbe rallentare in sport molto rapidi o viceversa, accelerare in sport di resistenza. Il tempo viene scandito solamente dai ritmi dettati dall’attività.

Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Lavoro specifico per la disciplina praticata

9 – Esperienza autotelica

Ciò che l’atleta sta facendo lo gratifica in modo tale che non gli servono altri incentivi.
L’individuo è spinto da motivazioni interne come il piacere di svolgere quella attività ed il suo benessere deriva da essa. Il preparatore mentale può intervenire su questa dimensione tramite:

  • Monitoraggio della motivazione intrinseca
  • Ponendo l’attenzione sull’aspetto ludico dello sport
  • Team Work e coesione del gruppo squadra

Note sull’autrice

Dott.ssa Alessandra Visconti Psicologa iscritta all’Ordine del Piemonte specializzata in
Psicologia dello Sport. Per 15 anni cestista semiprofessionista in serie A1 e A2 nonché Nazionale giovanile e 3×3 Senior.

Contatti:

alessandra.visconti@outlook.it

3Dici flow

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