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L’uomo più allenato del mondo

The fittest man on earth…

Non so se lo sapete ma esiste questa “qualifica”, ossia l’uomo più in forma sul pianeta terra… Questa è andata nel 2019 a Mat Fraser, vincitore nel 2019 dei Crossfit Games maschili.

Ora il tema a me ha sempre affascinato e io mi son sempre posto la domanda:”cosa rende un uomo veramente allenato?”

Una persona che fa 501 kg di stacco da terra può dirsi allenato? E un altra che corre la maratona sotto le due ore può dire lo stesso?

Se ci pensate l’allenamento o “l’essere allenato” è un concetto spesso molto relativo, sopratutto se parliamo di allenamento sport specifico!

Hafthor Björnsson ha staccato la cifra record di 501 kg, ma in quanto tempo riesce a correre i 10 km? Eliud Kipchoge ha corso la maratona sotto le due ore, ma riuscirà a fare un misero 1.5 bw di squat?

Facciamo un po’ di chiarezza

L’allenamento è sicuramente sport specifico, per cui noi possiamo dire di essere allenati o meno NELLA NOSTRA DISCIPLINA. Sia che parliamo di pesi, di corsa, di calcio, di boxe o qualsiasi altro sport abbiamo dei riferimenti, delle gare, delle regole.

Un Cristiano Ronaldo non è veloce come un centometrista professionista, eppure è più allenato di lui a correre veloce cambiando rapidamente direzione…

Per questo dobbiamo sempre ricordarci che la frase “essere allenati” in generale non ha valenza, bisogna capire che si è allenati nella propria disciplina.

E Mat Fraser perché è stato insignito della carica di fittest man on earth?

C’è un motivo per questo, essendo il crossfit uno sport ibrido, che tiene conto di varie discipline e allena vari metabolismi a oggi è visto (anche per moda) come lo sport più completo. Si sollevano pesi, si fa ginnastica, si ha un alta componente cardiaca…

Eppure anche qui l’essere allenato non vale in senso assoluto, riuscirebbe a fare 12 round di pugilato con un pugile amatoriale o a districarsi in una partita di basket? Sicuramente no…

Un paio di considerazioni

Tutte queste considerazioni, questa premessa lunghissima è servita per dirvi di non farvi il sangue amaro paragonandovi a tutto e tutti… è normale che se vi allenate con i pesi sarete meno allenati in altri campi, oppure se state migliorando la vostra resistenza nel lungo termine la vostra esplosività ne risentirà… è normale e fisiologico…

Per cui mentre vi allenate, tenete sempre a mente il PERCHÈ vi state allenando e IN COSA vi state allenando, ricordandovi il vostro punto di partenza. Dopodiché non curatevi delle altre persone e di cosa loro raggiungono o meno, esse (a meno che non sono vostri concorrenti diretti) saranno solo una distrazione verso il raggiungimento dei vostri scopi.

Ma se voglio allenarmi in più qualità? Voglio essere completo!!

Io sono un grande sostenitore dell’allenamento a 360°, perché nella mia visione non esiste il riuscire a fare 10 km in 35 minuti ma avere un fisico da sollevatore di polemiche…

Quali sono allora gli standard che posso tenere in considerazione per potermi allenare?

La risposta è molto semplice:

Per prima cosa dovete capire se volete allenare la tecnica (intesa come coordinazione, come il movimento) oppure la performance atletica.

Se doveste immaginarvi come un pilota di formula 1, la tecnica è la vostra capacità di guida, mentre la parte atletica rappresenta quanto sia performante la macchina su cui salite.

La tecnica è altamente sport specifica, per cui vi basterà allenarvi nel vostro sport.

La parte atletica invece può essere suddivisa e testata e ora vi spiegherò come.

Per non cadere nella trappola delle definizioni bisogna ragionare semplice e partire dalle basi: per funzionare il corpo utilizza principalmente tre metabolismi: aerobico, anaerobico alattacido, anaerobico lattacido, per approfondire clicca qui.

L’aerobico rappresenta la parte più di resistenza legata sopratutto all’apparato cardiocircolatorio, mentre l’anaerobico lattacido e alattacido racchiudono al loro interno resistenza muscolare locale, forza e velocità.

Per poter definirmi allenato io devo riuscire ad avere dei valori buoni in questi tre campi, così da potermi definire forte, resistente e veloce.

Si ma, quanto?

Questa è la bella domanda: quali sono i parametri?

Guardando le qualità allenabili dell’uomo, gli esercizi più utilizzati in palestra e non, i test più studiati e verificati e le metodiche più semplici per determinare il grado di allenamento di una persona ho creato un profilo sportivo che racchiudo qui sotto:

Se guardate abbiamo vari test, i quali rappresentano i maggiori indicatori per quanto riguardano i tre metabolismi, ad ogni risultato del test viene assegnato un punteggio da 1 a 6, così facendo creeremo il nostro profilo sportivo e capiremo quanto saremo allenati.

Forza – anaerobico alattacido

Per quanto riguarda la parte di forza ho utilizzato gli esercizi con il bilanciere, perché rappresentano un metodo semplice da misurare (bastano i kg sollevati) e vi sono molte relazioni con il peso corporeo provenienti dal powerlifting. Così facendo noi sappiamo con certezza se un soggetto che solleva 1 volta il suo peso corporeo nello stacco sia forte oppure no. Gli esercizi presi in considerazione sono:

Panca: per pettorali, dorsali e tricipiti

Squat: Quadricipiti e glutei

Stacco da terra: femorali, glutei e schiena

Trazioni zavorrate: dorsali

Esplosività – anaerobico alattacido

I test di esplosività ci permettono di valutare il metabolismo anaerobico alattacido a pesi quasi totalmente nulli, valutando l’efficacia massima del sistema neuromuscolare. i test presi in considerazione sono:

Squat jump: salto senza contromovimento, per esplosività da fermo

Counter movement Jump: salto con contromovimento, per esplosività ed elasticità

Medicine ball throw: lancio palla medica per arti superiori

Resistenza muscolare locale – anaerobico lattacido

I test di qui seguito andranno a valutare il metabolismo lattacido con esercizi che porteranno al massimo la resistenza muscolare locale, i test presi in considerazione sono:

Massimo numero di piegamenti: petto e tricipiti

Massimo numero di trazioni: dorsali e bicipiti

Massimo numero di squat nei 3 minuti: gambe

Aerobico – anaerobico lattacido

Purtroppo il metabolismo non è così divisibile e alcuni sforzi sono combinati e qui ho deciso di racchiudere il test sul km di corsa, ossia correre 1 km nel minor tempo possibile. Questo test è valido per il metabolismo anaerobico lattacido ma ha anche un alta componente di ossigeno, in particolare si eccelle più si ha un VO2Max alto.

Aerobico

Nei test aerobici ho inserito le distanze più comuni, ossia i 5 km o i 10 km (oppure il test dell’ora di corsa). Così facendo possiamo scoprire quanto il nostro corpo è allenato con il sistema cardiocircolatorio. Ho escluso mezza maratona e maratona perché sono già distanza e sforzi sport specifici.

Conclusioni

Con questo piccolo articolo volevo darvi un idea di come l’allenamento sia complesso e sopratutto quanto sia difficile dire veramente “io sono allenato”, spero poi di avervi dato qualche idea nel caso in cui vi vogliate allenare in maniera completa, sapendo che test fare e come rapportarvi ad essi.

Se avete qualche domanda fatemelo sapere nei commenti oppure via social.

A presto

Matteo

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Plank laterale

Ciao a tutti, nel videoarticolo di oggi andiamo a vedere il plank laterale.

Il side plank è un ottimo esercizio per rafforzare gli obliqui e la muscolatura profonda del tronco…

Se all’inizio troverete difficoltà per l’eccessivo carico sulla spalla di appoggio consiglio di appoggiare anche l’altra mano a terra o in alternativa provare a eseguirlo appoggiando la mano e non il gomito.

Spero che questo video ti sia stato di aiuto, iscriviti al canale per ricevere altri contenuti.
A presto
Matteo

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Crunch

Il Crunch è il classico esercizio per gli addominali, è di basso impatto ed è alla portata del 95% delle persone sane e in salute.

Personalmente preferisco utilizzare questo esercizio in caso di ripresa degli allenamenti e/o se l’allenamento riguarda un neofita, altrimenti la mia scelta ricade su altri esercizi.

Vi lascio qui sotto il video tutorial

A presto!

Matteo

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Il personal trainer

Chi è il personal trainer?

Il personal trainer, come dice la parola stessa è il tuo allenatore personale. Questa figura si sta ampliando sempre di più nell’ambito dell’allenamento e della palestra: infatti se fino a una quindicina di anni fa il personal trainer era “lusso” che potevano concedersi solo i vip e gli attori famosi attualmente in qualsiasi centro possiamo trovare questa figura professionale.

Di che cosa si occupa?

Il lavoro del personal trainer è di occuparsi dell’allenamento del suo cliente a 360°, in particolare:

  • Accogliere al meglio il cliente e redigere una dettagliata anamnesi: infatti capire la storia sportiva della persona, visualizzare i suoi infortuni, la sua postura e definire i suoi obbiettivi è forse il compito più importante in assoluto, in modo da scegliere la strada migliore da seguire.
  • Seguire la persona direttamente durante tutto l’allenamento, in modo da modificare e/o eventualmente correggere la postura durante gli esercizi e motivare al meglio il cliente.
  • Stilare un piano di allenamento ad hoc, letteralmente “cucito” addosso alla persona
  • Avere feedback continui con il cliente in modo da capire se la strada che si è percorsa è quella giusta.

Evoluzione del personal trainer

Il personal trainer è una figura che ha preso sempre più piede in palestra per un semplice motivo: l’istruttore di sala non riesce a seguire tutta la clientela e quindi le persone hanno avuto un bisogno sempre più alto di aver qualcuno che gli insegni gli esercizi, le metodiche di allenamento e possa dargli dei consigli su come ottenere i risultati sperati.

È veramente utile avere un personal trainer?

Avere una persona di riferimento, qualificata e preparata per farti raggiungere i tuoi obbiettivi è sicuramente un acceleratore importante verso il raggiungimento dei tuoi risultati. In ogni ambito della vita avere un mentore, un maestro, un allenatore o semplicemente una persona più esperta al proprio fianco può portarci a raggiungere risultati più alti e in maniera più veloce.

Questo non perché il personal trainer sia un supereroe, ma semplicemente perché ha più esperienza di te: per cui le sensazioni, i dubbi e le domande che ti stai ponendo e che ti vengono durante la tua preparazione lui le ha già vissute più e più volte… In primis su se stesso e poi insieme ai suoi clienti.

I metodi di allenamento che tu vuoi andare a provare con ogni probabilità sono già stati provati e testati, per cui non dovrai procedere per prove ed errori ma andrai sul sicuro, verso una strada già spianata che ha come fine ultimo il tuo risultato.

Basti pensare infatti che i personal trainer a loro volta sono seguiti da altri personal trainer.

Perché un personal trainer si deve far seguire? Non può allenarsi da solo?

Per due motivi: per responsabilizzarsi e per esperienza.

Avere un personal trainer ti obbliga a rendere conto a qualcuno, per cui ti senti più in dovere di dover allenarti, molto più difficilmente salterai gli allenamenti, taglierai le serie o allungherai i recuperi…

Inoltre ogni PT vuole crescere e migliorare e per fare ciò bisogna sempre affidarsi a qualcuno che sia più bravo di noi… Se pensiamo di essere arrivati in realtà stiamo già regredendo.

Quante volte devo allenarmi alla settimana?

La risposta è molto semplice: quante volte puoi! è inutile pianificare 5 allenamenti alla settimana se se ne possono fare solo tre.

Chiaramente i miglioramenti sono proporzionali al numero di allenamenti: più si ripete un gesto e più si diventa bravi, per cui allenarsi 4 volte a settimana porterà sicuramente più risultati di due, è anche vero che è meglio allenarsi 2 volte a settimana in maniera costante per tutta la vita piuttosto che 4 volte per solo un mese e mezzo…

L’allenamento con il personal trainer è molto flessibile, una volta deciso il numero di sessioni si prenotano gli appuntamenti in base alle disponibilità e si comincia a lavorare!!

Negli anni abbiamo visto però come gli allenamenti impostati su una volta a settimana portino a scarsi risultati nel tempo, quindi per esperienza è meglio allenarsi ALMENO due volte a settimana; tutto quello che viene in più è grasso che cola.

Quanto costa un personal trainer?

Normalmente un personal trainer va a tariffa oraria, con un costo che va dalle 30 alle 100 euro all’ora, dipende dalle modalità di lavoro e dall’esperienza del trainer.

Qui nel nostro studio optiamo per un metodo differente, entrando a far parte della nostra community avrai personal trainer, nutrizionista e osteopata tutto compreso. Per cui non andrai a pagare a ore ma vi saranno degli abbonamenti mensili dedicati, che variano a seconda di quante volte vorrai allenarti alla settimana.

Perché tutto compreso?

Anche questa scelta viene dettata dall’esperienza: negli anni abbiamo visto come il miglioramento delle performance fisiche è stato sempre più elevato, però il lavoro del solo personal trainer ci ha messo di fronte a due grandi difficoltà:

1 – Gestire le persone che devono dimagrire o incrementare la massa muscolare: ciò richiede un apporto nutrizionale corretto e nella maggior parte dei casi abbiamo visto che i clienti o non andavano dal nutrizionista, oppure se ci andavano non avevamo la possibilità di interloquire in maniera costante con il professionista

2 – Gestire i piccoli infortuni, come possono essere piccole contratture o stiramenti. Infatti con infiammazioni croniche la persone ha bisogno di un professionista che lo segua e ciò va oltre la competenza del personal trainer. Anche qui il 95% dei clienti non si rivolge ad un osteopata e di fatto o continua ad avere male o smette di allenarsi.

Queste problematiche nel nostro studio non si verificano e abbiamo visto che con questo modello le persone sono più contente, ottengono più risultati e in maniera più duratura nel tempo.

Quanto tempo devo allenarmi con un personal trainer?

Dipende! Il personal trainer è come se fosse un mezzo per poter raggiungere il tuo obbiettivo.

C’è chi si allena anni e c’è chi lo fa per un mese, tutto sta a cosa vuoi ottenere come obbiettivo! Vuoi migliorare dei dettagli tecnici del tuo squat? Forse ti servirà un mese, vuoi migliorare il tuo benessere fisico in maniera duratura? Allora il tuo percorso sarà più lungo.

L’anamnesi iniziale serve proprio a stabilire anche la durata del percorso da intraprendere.

Domande, dubbi?

Se hai delle domande o dei dubbi ti invitiamo a compilare il form di contatto qui sotto e un operatore risponderà al più presto alle tue richieste

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Verticale sulla testa

Imparala in 5 minuti

La verticale sulla testa potrà sembrare un esercizio complicato per chi non si è approcciato a questo movimento, ma in realtà è ben più semplice di quanto sembri. 

Innanzitutto la premessa  da fare è che la verticale sulla testa è più semplice della verticale normale: questo perché nella verticale classica abbiamo due appoggi mentre sulla verticale sulla testa abbiamo 3 appoggi e quindi la nostra base per l’equilibrio è molto più grande.

Un altra cosa da aggiungere è che bisogna eliminare la paura: la difficoltà dell’esercizio infatti è data maggiormente dal fatto che il corpo “non vuole stare a testa in giù” e di conseguenza avremo dei riflessi involontari che porteranno il corpo a voler tornare in posizione eretta e a rifiutare la posizione a testa capovolta.

Progressione didattica:

Adesso vi elencherò gli step che servono per poter arrivare alla verticale sulla testa completa, prendete confidenza con ogni posizione prima di passare alla successiva. Non state troppo con la testa capovolta e prendetevi dei recuperi per permettere al sangue di fluire nella maniera corretta ed evitare dolori al collo.

  1. In primisi prendiamo confidenza con la posizione della verticale sulla testa: ci posizioniamo con mani e testa appoggiate per terra. Nota bene: la testa deve essere più avanti delle mani e non in mezzo, così facendo formeremo un triangolo e quindi una base di appoggio più grande. Vi consiglio all’inizio di appoggiare la testa su un cuscino o una superficie morbida.
  2. Da questa posizione distendiamo le gambe e le avviciniamo il più possibile al corpo.
  3. Dalla posizione precedente proviamo a posizionare un ginocchio sopra il gomito e a tenere l’equilibrio
  4. Adesso proviamo a fare la stessa cosa con il ginocchio opposto e rimaniamo sempre in equilibrio.
  5. Da questa posizione chiudiamo le ginocchia e distendiamo le gambe verso l’alto. ECCO LA NOSTRA VERTICALE SULLA TESTA
La verticale sulla testa è un esercizio duttile che si può eseguire in vari luoghi

Vi lascio qui sotto un video in modo da poter vedere ciò che ho appena scritto

 

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