Modello fisiologico
Premessa: il modello fisiologico dovrebbe richiedere pagine di spiegazione per ogni sport, quello qua di sotto è una sorta di “bignamino” giusto per dare un idea al lettore medio di cosa si sta parlando.
Il modello fisiologico, detto anche modello prestativo, che cos’è?
Il modello fisiologico non è nient’altro che la spiegazione per filo e per segno di tutte le richieste fisiologiche che sono richieste all’interno di uno sport.
In altre parole: si studia la prestazione e si analizza:
- Dapprima il punto di vista prettamente numerico: durata della prestazione, degli intervalli e dei recuperi (se previsti).
- Il tipo di gara: di squadra, individuale, open skill.
- Dopodiché si estrapolano quali sono stati gli sforzi effettuati dal giocatore (o dai giocatori, o dall’atleta a seconda dello sport).
- Quali sono i gesti motori più usati.
- Che tipo di tattiche sono state messe in atto.
Una volta ottenuti tutti questi dati, cosa ce ne facciamo? La risposta è : tantissima roba!
I numeri
Facciamo un esempio pratico, prendiamo il tennis:
Il tennis è uno sport open skill, individuale, di situazione, intermittente, di opposizione diretta.
Quindi è uno sport situazionale, dove il risultato buono o cattivo è dettato dall’imprevedibilità dell’azione, sia mia sia del mio avversario, dove si alternano momenti di lavoro intenso e sforzi alternati da recupero, il quale può dipendere sia dall’avversario che dal regolamento (la maggior parte).
La fase di gioco mediamente può durare dai 4 agli 8 secondi, vi è un recupero di 20 secondi tra i punti, 90 secondi ogni due games e 120 secondi tra i set.
Gli sforzi richiesti sono sottomassimali ma di grande intensità, con grande alternanza di accelerazioni e decelerazioni, il numero di questi sforzi per una partita al meglio dei tre set possono variare dai 300 ai 500, di cui l’ottanta per cento a 2.5 m dalla posizione di partenza.
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… e potremmo andare avanti così per pagine.
Questo per dare un idea di come la situazione sia affascinante e molto studiata.
Fisiologia
Dopo aver visto i numeri, bisogna capire a livello fisiologico cosa succede.
Infatti una volta che so quanto dura una gara, quanto ho di recupero, quanto dura lo sforzo e di che tipo è; devo capire :
che tipo di metabolismo viene utilizzato, in che modo e in che percentuale.
Perché un conto è fare uno sforzo di pochi secondi, intenso, contro una resistenza esterna molto bassa, recuperare e ripeterlo per poche prove (esempio salto in alto), un altro conto è fare uno sforzo di pochi secondi, contro una resistenza esterna molto bassa,recuperare e poi ripeterlo per 300-500 volte come nel tennis.
Piccola digressione
I sistemi energetici sono tre: aerobico, anaerobico lattacido e anaerobico alattacido, ma fatta eccezione per alcune discipline nella maggior parte degli sport vi è una mescolanza di questi sistemi. Son poche le discipline che utilizzano solo uno dei tre sistemi come motore principale
Fine digressione
In questo modo posso mettere per iscritto che tipo di sforzo è richiesto al mio atleta (o ai miei giocatori), dopodiché potrò scegliere la metodologia allenante più adatta per farlo migliorare.
Molto importante: l’allenamento è diverso dalla prestazione!! Se devo eseguire un tipo di sforzo in gara non è detto che sia sufficiente ripetere lo stesso sforzo in allenamento, dovrò sicuramente variare intensità, durate e recuperi.
I gesti motori più utilizzati
Il modello fisiologico mi da informazioni anche riguardo i tipi di gesti che vengono utilizzati durante le gare, regolando e aggiustando l’allenamento tecnico di conseguenza.
Esempio pratico:
Guardando un incontro di pugilato mi accorgo che il mio atleta ha portato TOT pugni, di cui X saranno jab, Y diretti, Z ganci, K montanti. Il tutto diviso in destri e sinistri.
Da qui si può valutare il mondo intero! Regolando l’allenamento tecnico di conseguenza.
Posso vedere se porta tanti pugni ma pochi a segno, quindi meglio focalizzarsi sul migliorare la precisione piuttosto che aumentare il numero di pugni.
Oppure noto che vi è un notevole utilizzo del jab e uno scarso utilizzo del diretto, quindi il lavoro tecnico può prevedere l’aumento del punto forte (jab) oppure far crescere il punto debole (diretto) ecc…
La tattica
L’analisi del match prende in considerazione anche la tattica, quindi posso aggiustare la mia preparazione atletica e tecnica anche a seconda del tipo di tattica che intendo usare durante la gara. Se pensiamo al calcio l’avere una squadra basata sul contropiede comporta notevoli differenze rispetto ad avere una squadra che basa il suo gioco sul possesso palla, di conseguenza bisognerà tenere in considerazione queste variabili.
Conclusione:
Come visto il modello fisiologico è qualcosa di affascinante, perché ti permette di CAPIRE cosa succede in campo e ti da l’opportunità di ridurre al minimo gli sbagli durante l’allenamento.
È il primo passo per poter organizzare un allenamento al meglio, sia dal punto di vista tecnico, fisico che tattico.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo!
Matteo
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